Ferma la condanna del ministro della Difesa per un atto vandalico durato alcuni minuti

Il pesante clima antimilitarista esasperato nell’ultima settimana in Sardegna dall’esercitazione Nato ‘Mare Aperto’ è sfociato in un attentato la notte scorsa a Cagliari. Una molotov è stata lanciata contro l’ingresso del Comando Esercito Sardegna, sono stati accesi anche due fumogeni e sono state imbrattate le pareti con vernice rossa. Una ventina di persone, stando a quanto ricostruito finora, si è avvicinata al portone d’ingresso e ha prima lanciato la vernice, poi la bottiglia incendiaria contro la parete laterale e acceso i fumogeni. L’atto vandalico è durato solo alcuni minuti, poi il gruppetto è fuggito. Scattato l’allarme, sono arrivati i vigili del fuoco del distaccamento porto e gli agenti della squadra volante, con l’immediata messa in sicurezza dell’area: fortunatamente le fiamme non hanno provocato grossi danni, annerendo solo la parete esterna della struttura che ospita i militari. Al lavoro anche gli specialisti della scientifica per i rilievi. “Una condanna ferma e netta, per un gesto grave e vile che offende l’Esercito e la Difesa- commenta il ministro della Difesa Lorenzo Guerini- Non ci faremo certo intimidire e spero che presto gli autori dell’azione potranno essere individuati. Giunga intanto la mia vicinanza e solidarietà alle donne e agli uomini dell’Esercito e di tutte le Forze Armate, espressione dei più alti valori del nostro Paese”.

Intanto, gli agenti della Digos della Questura stanno lavorando per identificare gli autori del raid dopo aver acquisito i filmati delle telecamere della zona: le indagini si stanno indirizzando su gruppi appartenenti agli anarchici-antagonisti. Nelle prossime ore i filmati saranno analizzati dagli agenti della sezione antiterrorismo della Digos, e già da questa mattina il personale dell’esercito sta lavorando per ripulire l’ingresso del Comando. Il raid è avvenuto proprio davanti al luogo da cui ieri, venerdì, è partita la manifestazione contro la guerra e le basi militari, domani ce ne sarà un’altra a Sant’Anna Arresi nel sud ovest dell’isola. Tutte contro la presenza militare in Sardegna, regione d’Italia da sempre con la più alta percentuale di zone adibite ad esercitazioni. Unanime lo sdegno nell’isola. “Un gesto di violenza vile e odioso che offende l’intera Sardegna”, tuona il presidente della regione, Christian Solinas, esprimendo la propria condanna anche a nome dell’intera giunta. “Un gesto di gravità inaudita che non deve essere sottovalutato”, aggiunge augurandosi “l’immediata individuazione dei colpevoli. Desidero manifestare all’Esercito e a tutte le sue donne e i suoi uomini la più totale solidarietà e vicinanza”, conclude il governatore.

Dura condanna è arrivata anche dal deputato di FdI, Salvatore Deidda, che annuncia la presentazione di una interrogazione per chiedere chiarimenti al governo. “Un episodio che arriva dopo un irresponsabile e crescente campagna di disinformazione sulle esercitazioni della Marina e non dell’Esercito oggetto dell’intimidazione, una esasperazione nei toni da parte di qualcuno. I violenti dovrebbero essere isolati e fermati, non alimentati”, dice. Anche il sindaco di Cagliari definisce l’attentato “un gesto odioso e inutile, soprattutto perché gli uomini dell’esercito sono sempre vicini ai cittadini, specie nei momenti peggiori. Auspico che vengano prontamente individuati i responsabili”, dice Paolo Truzzu.

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