Tra i beni sequestrati a Lanfranco Cirillo abitazioni lussuose, un elicottero, disponibilità bancarie, denaro contante, gioielli e opere d'arte

La Guardia di Finanza di Brescia ha sequestrato 141 milioni di euro al professionista locale Lanfranco Cirillo, noto come ‘l’architetto di Putin’ dopo aver lavorato e vissuto in Russia per 20 anni. Gli uomini della fiamme gialle coordinati dalla Procura distrettuale di Brescia guidata da Francesco Prete hanno eseguito su ordinanza del gip un sequestro preventivo per reati tributari (contrabbando e dichiarazione infedele), riciclaggio, autoriciclaggio e trasferimento fraudolento di valori. Tra i beni sequestrati ci sono lussuose abitazioni, un elicottero, disponibilità bancarie, denaro contante, gioielli, opere di arte moderna e contemporanea di autori famosi e svariati altri beni di lusso. È l’epilogo delle indagini condotte dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Brescia a seguito dell’individuazione, nel Bresciano, di un elicottero immatricolato in Russia per il quale non erano stati assolti gli adempimenti doganali e che hanno portato a scoprire un presunto caso di fittizia residenza all’estero.

In particolare, l’architetto Cirillo è indagato perché non avrebbe dichiarato redditi per decine di milioni di euro per gli anni dal 2013 al 2019, pur mantenendo in Italia il centro dei propri interessi familiari, affettivi ed economico-patrimoniali. Gli inquirenti hanno anche accertato una capacità patrimoniale ingiustificata dai redditi dichiarati e che ha portato oggi all’emissione del sequestro per la cifra di 141 milioni di euro.

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