Un'altra strage sul lavoro: già 119 le morti bianche nel 2024

Un’altra strage sul lavoro quello che ha troncato la vita a 7 persone morte nell’esplosione della centrale idroelettrica Enel Green Power di Bargi, situata nei pressi del lago artificiale di Suviana, nel Bolognese. L’ultimo disperso è stato trovato nella giornata di giovedì, portando a sette il bilancio delle vittime.

Gli operai coinvolti nell’esplosione che ha interessato una turbina della centrale elettrica Enel del lago di Suviana sono quasi tutti appartenenti a ditte esterne alla società. A causare l’incidente sarebbe stato lo scoppio di una turbina in fase di manutenzione, a 30 metri sotto il livello del lago. L’incendio è divampato al piano meno 8, successivamente ha ceduto un solaio e gli operai sono rimasti bloccati. Il piano meno 8 e meno 9 sono completamente invasi dall’acqua; i sommozzatori sono al lavoro per recuperare i dispersi. Immediata la macchina dei soccorsi; sul posto anche l’amministratore delegato di Enel Green Power, Salvatore Bernabei, che sta seguendo personalmente l’evolversi della situazione. “Si tratta di un incidente grave, anzi un gravissimo incidente sul lavoro”, le prime parole di Marco Masinara, sindaco di Camugnano, comune sul cui terriritorio si trova la centrale idroelettrica, a LaPresse.

Già 119 morti sul lavoro nel 2024

Sono passati meno di due mesi dalla strage del cantiere di via Mariti a Firenze dello scorso 16 febbraio nella quale hanno perso la vita 5 operai: Mohamed Toukabri, 54 anni, Bouzekri Rahimi, 56 anni, Mohamed El Farhane, 24 anni, e Taoufik Haidar, 43 anni, Luigi Coclite, 60 anni. La prima strage del 2024, anno che segna un aumento dei morti sul lavoro nel primo bimestre: 119 quelle di quest’anno, 19 in più rispetto alle 100 registrate nel primo bimestre 2023, cinque in più rispetto al 2022, 15 in più sul 2021, 11 in più sul 2020 e due in meno sul 2019, come rileva l’Inail.

I precedenti, Brandizzo e ThyssenKrupp

Il 2023 aveva già visto l’orrore della morte degli operai travolti dal treno a Brandizzo, nel Torinese. Poco dopo la mezzanotte del 30 agosto 5 operai – Kevin Laganà (22 anni), Michael Zanera (34 anni), Giuseppe Sorvillo (43 anni), Giuseppe Aversa (49 anni) e Giuseppe Saverio Lombardo (53 anni) – vengono investiti in pieno dal treno che era in transito sul binario dove i lavoratori, tutti dipendenti della Sigifer di Borgo Vercelli, stavano eseguendo lavori di manutenzione. Una tragedia che ha ricordato quella del rogo sviluppatosi nello stabilimento della ThyssenKrupp di Torino il 6 dicembre 2007. Furono 7 gli operai uccisi dalle fiamme: Antonio Schiavone, 36 anni, deceduto il 6 dicembre 2007; Roberto Scola, 32 anni, deceduto il 7 dicembre 2007; Angelo Laurino, 43 anni, deceduto il 7 dicembre 2007; Bruno Santino, 26 anni, deceduto il 7 dicembre 2007; Rocco Marzo, 54 anni, deceduto il 16 dicembre 2007; Rosario Rodinò, 26 anni, deceduto il 19 dicembre 2007; Giuseppe Demasi, 26 anni, deceduto il 30 dicembre 2007. Antonio Boccuzzi fu l’unico testimone sopravvissuto.

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