Il leader di Forza Italia sulla guerra in Ucraina, con il cessate il fuoco che sembra un miraggio

“Ho pensato che se io fossi stato presidente della Repubblica, avrei potuto andare e ripetere con Putin quello che ho fatto nel 2008. Lo tenni al telefono 5 ore”. Il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, si presenta al seggio di via Ruffini a Milano per votare per i referendum sulla giustizia e non le manda a dire sulla guerra in Ucraina. Oltre tre mesi di guerra, con il cessate il fuoco che sembra un miraggio e le truppe di Mosca e Kiev che non rinunciano ad indietreggiare.

L’ex premier gioca con la macchina del tempo e riporta le lancette dell’orologio alla fine di gennaio quando il suo nome era tra i papabili per la corsa al Quirinale. Ma l’inquilino di Arcore fa riferimento anche ai rapporti del passato con il capo del Cremlino, Vladimir Putin, quando – a suo dire – lo convinse a desistere dall’attacco alla Georgia. “Eravamo molto amici, ho fatto due telefonate all’inizio di quest’operazione e mi sono astenuto da ulteriori tentativi”, aggiunge. “Come tutti – sottolinea ancora il Cavaliere – sono preoccupato di ciò che ci porta la guerra, cose negative per l’economia. L’evoluzione in Ucraina la giudico pericolosa perché non vedo possibilità immediate di cessazione della guerra. Si va avanti con 100 morti circa al giorno, sto male”.

Poi il leader azzurro interviene anche sul caso dei biglietti per il viaggio a Mosca del segretario della Lega, Matteo Salvini. “Una polemica del tutto inutile, senza senso”, il suo pensiero. E ancora: “Del viaggio di Salvini in Russia se ne fa un caso quando non c’è nessun caso da fare, tutte queste discussioni sono fuori posto, era un viaggio teso a dare una mano alla pace. L’ambasciata russa era intervenuta perché con l’Aeroflot c’erano somme in più da pagare, ma Salvini quando lo ha saputo ha restituito i soldi. Il caso è un caso che non esiste”.

Ma sulle polemiche scoppiate ieri dopo la nota di chiarimento dell’ambasciata russa torna a parlare anche Salvini, in occasione del voto per i referendum sulla giustizia a Milano. Il numero uno del partito di via Bellerio non lascia, anzi raddoppia: “Ho lavorato e sto continuando a lavorare per la pace a testa alta, a nostre spese economiche e politiche e lo farò ancora nei prossimi giorni e continuerò a farlo. Mi interessa fermare la guerra e mi faccio carico di qualsiasi attacco e critica, di qualsiasi genere, anzi non mi fermo, nei prossimi giorni accelererò”. Poi sottolinea: “Per la pace metto tutto me stesso, farò ancora di più di quanto fatto sino a ieri, aggiornandone il presidente Draghi e Mattarella e chiunque deve avere aggiornamenti perché la pace merita tutto”. Quindi, Salvini chiarisce: “Il viaggio è stato pagato dalla Lega, io non ho rubli”.

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