Ucciso a colpi d'arma da fuoco. In Giappone è difficile ottenere un'arma: ecco gli step

La morte dell’ex premier giapponese Shinzo Abe, ucciso a colpi d’arma da fuoco durante un discorso elettorale, ha lasciato il Giappone sotto shock. Non solo per la tragedia in sé, ma anche perché il Giappone è un Paese a tolleranza vicina allo zero sul possesso di armi e il suo tasso di violenza legato all’utilizzo di armi da fuoco è tra i più bassi al mondo. Si ritiene, infatti, che l’arma usata dall’attentatore di Abe fosse artigianale, realizzata in casa. “Nessuno deve possedere un’arma da fuoco, o armi da fuoco, o una spada o spade”, recita una legge del 1958 che regola il possesso di armi da fuoco. In Giappone – ricorda il Guardian – il percorso per ottenere una pistola prevede 13 step. Di seguito una sintesi.

POSSEDERE UN’ARMA, UN LUNGO PERCORSO

Il percorso per ottenere la licenza per la detenzione di un’arma da fuoco è particolarmente lungo ed elaborato. Il primo passaggio prevede che il potenziale proprietario di un’arma deve entrare a far parte di un club di caccia o di tiro. Successivamente dovrà seguire un corso sull’utilizzo delle armi da fuoco e superare un esame scritto. Poi è prevista una visita medica di idoneità, dove sarà necessario dimostrare di essere in buona salute e non avere precedenti di tossicodipendenza. Superata la visita medica, è previsto un altro corso della durata di un giorno, in cui il potenziale possessore di armi da fuoco impara a sparare con una pistola e a conservarla in modo sicuro.

IL CONTROLLO DELLA POLIZIA

Dopo il corso, è il turno del colloquio con i funzionari di polizia preposti a questo specifico compito. Il potenziale proprietario viene interrogato sui motivi per cui desidera un’arma da fuoco. Viene poi eseguito un controllo approfondito sui suoi precedenti e vengono sentiti anche i membri della sua famiglia. La polizia verifica anche i rapporti con il vicinato, la storia lavorativa e la situazione finanziaria. Superati questi step, il potenziale proprietario di armi può richiedere un permesso per la polvere da sparo e ottenere un certificato da un rivenditore autorizzato per il tipo di arma desiderata. Tra le condizioni necessarie per possedere un’arma c’è anche l’acquisto di un armadietto per le munizioni e una cassaforte dove riporre le armi, che sarà ispezionata dalla polizia. Le poche eccezioni rispetto a questo lungo iter riguardano i fucili per la caccia o le attività sportive. Anche in questo caso, però, sono previste lezioni, esami scritti e pratici oltre che valutazioni psicologiche volte a ottenere l’idoneità e le verifiche da parte della polizia.

LE ARMI E LA YAKUZA

Vietata, in generale, la proprietà di armi per la popolazione civile. Le poche violazioni riportate dai media di solito coinvolgono membri dei gruppi criminali della yakuza, l’organizzazione criminale più diffusa in Giapppone. Secondo la polizia, nel 2020 ci sono stati 21 arresti per uso di armi da fuoco, di cui 12 legati a bande, ha riferito Nikkei Asia. Nel 2013 il Giappone ha raggiunto un record per crimini armati – con 40 casi legati all’utilizzo di armi da fuoco, ma da allora ha seguito una tendenza al ribasso – nel 2020, ci sono stati 21 arresti per uso di armi da fuoco, di cui 12 legati a bande.

LIMITAZIONI SUI NEGOZI DI ARMI

Ci sono anche leggi severe su quanti negozi di armi possono aprire: nella maggior parte delle 47 prefetture del Paese, un totale di tre negozi di armi possono operare in ciascuna prefettura.

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