Piani condivisi, in Europa arrivano 40 mila ucraini al giorno

 L’Ue si mobilita per gestire i milioni di profughi ucraini che hanno attraversato la frontiera. Finora 3,8 milioni di rifugiati sono stati accolti nell’Ue, circa la metà sono minori. E continuano ad arrivare, anche se il ritmo è calato di molto: dai picchi di 200mila ora arrivano nell’Ue circa 40mila ucraini al giorno. E’ quanto emerso dal Consiglio straordinario Ue Affari interni convocato per la gestione del flusso dei rifugiati. “Stiamo facendo fronte a una situazione senza precedenti, da quando la guerra in Ucraina è scoppiata abbiamo un numero di profughi cinque volte maggiore di quello della guerra in Jugoslavia, tre volte tanto quello dei rifugiati venuti dalla Siria. Ma sono molto orgoglioso perché, nonostante questo esodo senza precedenti, l’Ue ha fornito, in tempi record e all’unanimità, uno status generalizzato di protezione per tutti”, ha detto il vicepresidente della Commissione europea, Margaritis Schinas.

 Ora si tratta però di “attuare questi diritti e renderli realtà”. “I bambini devono andare a scuola, i malati e i più vulnerabili in ospedale, le persone devono trovare lavoro il prima possibile e dobbiamo trovare degli alloggi per tutti”, ha precisato il commissario. Per questo la Commissione Ue ha preparato un piano d’azione in dieci punti che è stato presentato solo nelle sue linee generali e che ha ricevuto l’appoggio di tutti i ministri dell’Interno anche se non si è trattata di un’approvazione formale. Il punto fondamentale sarà una piattaforma informatica che registrerà i profughi ucraini, in modo tale da premettere un tracciamento e alleviare la pressione sugli Stati in prima linea.

 Lunedì mattina la Polonia e la Germania avevano mandato una lettera alla Commissione chiedendo misure di sostegno e una cifra forfettaria di 1.000 euro a tutti coloro che hanno accesso alla protezione temporanea per i primi sei mesi. Al Consiglio non sono state date risposte in tal senso in questa prima fase ma tra i punti figura la proposta di intervenire sui trasporti interni all’Ue, anche per facilitare gli spostamenti dai paesi sulla prima linea di accoglienza agli altri, magari con trasporti gratuiti che permettano loro di raggiungere gli altri paese e punti informativi. “Quella che sta facendo di più in questo momento è ovviamente la Polonia, che ospita più di un milione e mezzo di rifugiati in questo momento – ha illustrato la commissaria agli Affari interni, Ylva Johansson -. Ovviamente gli altri paesi vicini, Romania, Ungheria e Slovacchia, ma vorrei citare anche Austria, Repubblica Ceca, Estonia, Lituania, in questo momento ospitano davvero un buon numero di rifugiati ucraini”.

 Oltre alla citata piattaforma di registrazione dei profughi per lo scambio di informazioni, il piano d’azione prevede poi una mappatura delle capacità di accoglienza per aiutare a organizzare le trasferte dagli Stati membri più sotto pressione e un indice comune delle necessità per valutare la pressione in ogni Stato. L’Agenzia dell’Unione europea per l’asilo svilupperà procedure operative e uniformerà le regole di accoglienza e supporto ai minori. Sarà sviluppato un piano anti-tratta per prevenire la tratta e lo sfruttamento di esseri umani e verrà rafforzata la solidarietà con la Moldavia, con più trasferimenti e la collaborazione di Frontex. Proprio dalla Moldavia nei prossimi giorni dovranno essere ricollocati nei paesi Ue 100mila profughi. Inoltre, verrà creata una piattaforma per gestire corridoi con paesi terzi, come gli Usa, il Canada e la Gran Bretagna, e verrà attivato il network Empact ed Europol per assicurare la massima vigilanza contro il crimine organizzato. Infine, saranno ottimizzati i fondi europei supportati dai punti informativi della Commissione Ue.

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