Roma, 6 lug. (LaPresse) – “La situazione del Tevere è una condizione mai vista a memoria d’uomo. Nessuno si ricorda una secca del genere, nemmeno rispetto alla siccità del 2013 e del 2017. Abbiamo raggiunto i livelli più bassi del secolo. Dentro Roma il Tevere sembra a tratti paludoso, ha il minimo deflusso vitale dovuto all’acqua che arriva dalla diga di Corbara. Registriamo un deflusso minimo tra 70 e 100 metri cubi al secondo con un livello che si abbassa di 2 cm al giorno. Il deflusso medio registrato nei periodi di magre èstato di 270 metri cubi”. A dirlo a LaPresse è Erasmo D’Angelis, Segretario Generale dell’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino Centrale. “Questa situazione è stata raggiunta perchè i 42 affluenti del Tevere non ci sono più. Aspettiamo le pioggie perchè la situazione questa volta è veramente grave. Il Lazio è stata la prima regione a dichiarare lo stato di calamità, aspettiamo ora la nomina di un commissario perchè servono misure strutturali”, ha concluso.

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