Scontro in mare all’Argentario: indagati il pilota dello yacht e quello della barca a vela, nessuna traccia della donna dispersa

La Procura di Grosseto: "Sono diverse le ipotesi al vaglio degli inquirenti e non è possibile ipotizzare una prima ricostruzione attendibile dei fatti. Al riguardo, si evidenzia che non risultano, allo stato, elementi circa la possibilità di utilizzo, da parte di uno dei natanti, del cosiddetto pilota automatico"

  C’è un secondo nome nel registro degli indagati della Procura di Grosseto per l’incidente tra uno yacht e una barca a vela avvenuto sabato nelle acque tra l’Argentario e l’Isola del Giglio, in provincia di Grosseto. Si tratta di Fernando Manzo, 61 anni, titolare della società Bio Impresa: è l’uomo che era al timone della barca a vela. A chiarirlo, in mattinata, la stessa Procura con una nota. “A seguito del sinistro marittimo verificatosi il pomeriggio di sabato 23 luglio e che ha visto coinvolte una decina di persone a bordo di due unità da diporto – scrive la Procura – risultano indagati i rispettivi conducenti delle imbarcazioni per i reati di omicidio colposo aggravato e danneggiamento con pericolo colposo di naufragio”. L’iscrizione dei due piloti delle imbarcazioni nel registro degli indagati “è un atto dovuto, in considerazione della necessità di dover esperire accertamenti anche di natura irripetibile”, precisano gli inquirenti. L’altro indagato è Per Horup, il turista danese di 58 anni che era alla guida dello yacht. Quest’ultima imbarcazione non aveva il pilota automatico. È la stessa Procura ad escluderlo: “sono diverse le ipotesi al vaglio degli inquirenti – scrive – e non è possibile ipotizzare una prima ricostruzione attendibile dei fatti. Al riguardo, si evidenzia che non risultano, allo stato, elementi circa la possibilità di utilizzo, da parte di uno dei natanti, del cosiddetto pilota automatico”. Intanto i test per alcol e droga condotti sui due conducenti delle imbarcazioni hanno dato esito negativo. “Al momento – spiega ancora la Procura di Grosseto – non risulta che nessuno dei soggetti conducenti fosse in stato di alterazione da sostanze stupefacenti o alcoliche al momento del sinistro”. L’incidente aveva visto le due imbarcazioni andare a collimare nel tardo pomeriggio di sabato. Sullo yacht, quattro persone, tutti turisti della Danimarca: oltre a Horup, la sua compagna, Tine Lehman, 52enne titolare di una clinica estetica a Sondeborg, il figlio 26enne Mikkel Horup e la sua fidanzata di 25 anni, nna Maria ADurr.

Il Monte Argentario all’orizzonte, visto dall’Isola del Giglio (Foto Nicola Assetta/ LaPresse)

 

Sulla barca a vela ‘Vahinè’ 6 turisti romani: lo stesso Manzo, rimasto ferito con altre 3 persone: lui è il più grave, ma non in pericolo di vita, ancora ricoverato a Orbetello. Nell’incidente è morto l’antiquario 59enne Andrea Giorgio Coen, mentre la moglie di Manzo, la 59enne Anna Claudia Cartoni, risulta ancora dispersa in mare. “Nei prossimi giorni – spiega la Procura – sarà effettuato l’esame autoptico dell’uomo deceduto”. Per la donna invece continuano incessanti le ricerche, gestite dall’Ufficio Circondariale Marittimo di Porto Santo Stefano sotto il coordinamento della Direzione Marittima di Livorno, che hanno visto anche oggi (e da sabato scorso) impegnati mezzi navali e aerei della Capitaneria di Porto. L’esito purtroppo è ancora negativo, dell’ex ginnasta nessuna traccia. E le speranze di trovarla in vita si affievoliscono. Tanto che domani le ricerche, sinora condotte in superficie con mezzi navali e aerei, saranno estese anche ai fondali marini che, nel luogo del sinistro, sono variabili fino a 100 metri. Arriverà il nucleo sommozzatori della Guardia Costiera di Napoli, coi sommozzatori dei Vigili del Fuoco, attraverso l’utilizzo di mezzi di ricerca subacquei, i cosiddetti Rov, che sta per Remotely Operated Vehicle, che consentono di raggiungere considerevoli profondità. Questi robot-sub effettueranno ricerche strumentali nella colonna d’acqua e nei fondali sottostanti il punto di collisione, per verificare la presenza di eventuali tracce del corpo della donna. È stato emesso anche uno specifico avviso ai naviganti affinché tutte le navi in transito prestino la massima attenzione, concorrendo al rinvenimento della dispersa.