Era l'estate del tramonto dell'esperienza gialloverde, ma questa è un'altra storia. Sarà più complicato, invece, adeguarsi all'idea di vedere magari gli altri politici, a partire dai leader, di solito più compassati, costretti a dismettere gli abiti eleganti dei palazzi della politica per andare in spiaggia in calzoncini o bikini con l'obiettivo di provare a convincere gli elettori

Le prime elezioni politiche della storia repubblicana in autunno. Un unicum, insomma. Per il Papeete bis, come è stata ribattezzata questa crisi rocambolesca che ha portato alle elezioni il 25 settembre, si preannuncia una campagna elettorale sotto l’ombrellone. Certo, siamo stati abituati, soprattutto nell’estate del 2019, a vedere Matteo Salvini a torso nudo con un cocktail in mano e le cuffie da dj alle orecchie in consolle a Milano Marittima. Era l’estate del tramonto dell’esperienza gialloverde, ma questa è un’altra storia. Sarà più complicato, invece, adeguarsi all’idea di vedere magari gli altri politici, a partire dai leader, di solito più compassati, costretti a dismettere gli abiti eleganti dei palazzi della politica per andare in spiaggia in calzoncini o bikini con l’obiettivo di provare a convincere gli elettori. Dobbiamo aspettarci comizi in spiaggia o volantinaggi tra gli scogli? Chissà. D’altronde, sarà una battaglia all’ultimo voto. Condotta in pieno agosto, quando gli italiani avranno magari altri pensieri per la testa con l’intento magari di staccare la spina per qualche giorno, e poi in poche settimane a settembre. Da trascorrere tutte d’un fiato.

I sondaggisti non si sbilanciano sugli effetti di un agosto con la politica in prima pagina. “Tutte le forze politiche sono condizionate da una campagna elettorale che si svolge ad agosto. Non solo la campagna elettorale, ma anche l’organizzazione delle elezioni e, quindi, la scelta delle candidature e il coinvolgimento dei territori. Questo coinvolge tutte le forze politiche”, sottolinea Carlo Buttaroni, numero uno dell’istituto Tecnè. “Forse dal punto di vista strategico – riflette – il centrosinistra in questo momento è più in difficoltà, perché di fatto ha una geometrica politica tutta da costruire, e poi da lì dovrà derivare la scelta dei candidati nei collegi uninominali”. Diversa, invece, l’opinione del suo collega Antonio Noto. Che assicura: “Non ci sarà una campagna elettorale estiva, perché comunque si vota il 25 settembre. Coloro i quali già non hanno deciso che cosa votare lo decideranno negli ultimi 15 giorni di campagna elettorale. Quindi, siamo già a settembre inoltrato”. Quella che porterà alla diciannovesima legislatura sarà, a detta di Noto, “una campagna anomala, questo è sicuro, ma soprattutto anche con poco utilizzo dello strumento televisivo. E sappiamo che la tv è ciò che in realtà genera il maggiore consenso, perché stiamo parlando di una Rai a regime ridotto, non ci sono tutti i talk show che ci sono generalmente nel palinsesto autunnale e invernale. Quindi, è più questo che influenza la formazione del consenso”. Altro che ‘i politici con le pinne, fucile ed occhiali quando il mare è una tavola blu’, come nella canzone di Edoardo Vianello.

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