Città della Scienza: “un giallo napoletano” che diventa libro

Il testo è stato scritto dalla giornalista e sociologa Diletta Capissi

“Che fine ha fatto Città della Scienza. Un giallo napoletano o una metafora del Mezzogiorno?”. Il libro scritto dalla giornalista e sociologa Diletta Capissi, pubblicato da Guida Editori, sarà presentato mercoledì 8 giugno alle ore 17 al Pan, il Palazzo delle Arti di Napoli, dal giornalista Marco Demarco, Luigi Nicolais, professore emerito dell’Università Federico II e Marilicia Salvia, vice capo redattore de “Il Mattino”. Una ricostruzione puntuale e dettagliata delle vicende che hanno portato  al fallimento e al ridimensionamento di Città della Scienza, polo di innovazione, centro di divulgazione scientifica e incubatore di tante start up di successo, situato nell’area di Bagnoli.

“Ho voluto scrivere questo libro – spiega l’autrice nell’introduzione – per provare ad indagare, attraverso le voci dei protagonisti, la causa o meglio le cause della crisi, con l’obiettivo di avere un quadro più completo di ciò che è accaduto e delle scelte degli attori coinvolti”.

Il racconto della grande capacità di iniziativa della cultura napoletana che ha dovuto  scontrarsi con le difficoltà della burocrazia e dei cosiddetti iter politici e amministrativi. Proprio da lì doveva partire la rigenerazione urbana, sociale ed economica di Bagnoli, sviluppo che si è definitivamente arenato dopo la parabola discente iniziata con l’incendio del 2013 e proseguita poi con il conflitto interno nel 2017 tra gli stessi fondatori Vittorio Silvestrini (Fisico) e Vincenzo Lipardi (laureato in Filosofia): maestro e allievo che, dopo 30 anni di progetti condivisi si dividono sulla strategia per il futuro di Città della Scienza.

Il libro di Diletta Capissi rappresenta un’occasione importante per capire le dinamiche che hanno portato alla crisi del fiore all’occhiello del Mezzogiorno, e non solo. Tornare indietro e analizzare i fatti è fondamentale per l’autrice che ammette: “Il mio auspicio è che il mio lavoro possa far conoscere all’opinione pubblica i fatti e permettere all’Istituzione stessa un ritorno della stagione dei successi, per Città della Scienza, per Napoli, per l’intero Mezzogiorno”. 

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